Anche tu sperimenti, a volte, di essere solo

RAIradio1

“Ascolta si fa sera” del giorno 23 marzo 2020

Intervento di Mons. Arturo Aiello – Vescovo di Avellino

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Pace e bene.

Ti ricordi che stiamo seguendo la Via Crucis che ci viene dalla fede del Medioevo?

Stasera guardiamo al testo in maniera trasversale, enucleandone temi che toccano la solitudine di Gesù in quei momenti estremi.

Anche il Redentore, come ogni uomo, ha fatto i conti con la solitudine. I vangeli sono stracolmi di annotazioni che ci mettono a confronto con la solitudine di Gesù, un’esperienza provata nella relazione con i discepoli che fanno fatica a stargli dietro; con le folle che chiedono segni; con i miracolati che se ne vanno via con il loro bottino, senza neppure dire “grazie”; con gli oppositori che cercano di metterlo in difficoltà e finiscono con il condannarlo a morte.

Alla vigilia della Passione, nell’Orto degli Ulivi, in un momento di particolare sconforto, che tocca i confini della depressione, il Maestro rimprovera dolcemente Pietro e gli altri che non hanno saputo cogliere il suo bisogno di compagnia: «Simone, dormi? Non hai saputo vegliare neppure un’ora con me?». La solitudine di Gesù si fa piena nella cattura dove tutti lo abbandonano, e nel prosieguo del processo, della condanna, della morte.

Più sperimentiamo la debolezza fisica e psichica, più abbiamo bisogno di chi ci faccia compagnia, ci rassicuri con la sola presenza o con una parola, un gesto di vicinanza, tenendoci una mano.

Nulla di tutto questo accade per Gesù che deve bere fino in fondo il calice della Passione.

Anche tu sperimenti, a volte, di essere solo, benché nel mezzo di una festa o in una piazza affollata, ed è come se ti mancasse la terra sotto ai piedi.

Gesù il Figlio di Dio ha voluto sperimentare l’amarezza, la paura, l’angoscia che segnano l’essere soli. È Lui il compagno della tua solitudine che puoi invocare in una sera come questa.

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Il testo è stato tratto dalla registrazione della trasmissione e non è stato sottoposto a revisione dell’autore.