Quanta nostalgia avremo dell’umano

RAIradio1

“Ascolta si fa sera” del giorno 23 agosto 2021

maccheroni - Badabusina

Intervento di Mons. Arturo Aiello – Vescovo di Avellino

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Pace e bene.

Sii dolce con me. Sii gentile.

È breve il tempo che resta. Poi

saremo scie luminosissime.

E quanta nostalgia avremo

dell’umano. Come ora ne

abbiamo dell’infinità.

Questi meravigliosi versi di Mariangela Gualtieri sono il nostro breviario per questo agosto 2021. Lunedì scorso abbiamo goduto del verso Poi saremo scie luminosissime e ci è parso che non ci fossero ombre finalmente nell’affaccio sull’eternità della poetessa. Invece siamo sorpresi da E quanta nostalgia avremo dell’umano, come se la gioia piena del cielo non facesse scomparire la nostalgia per i piccoli gesti che ci scambiamo ora sulla terra. Se si potrà avere nostalgia dell’umano, quando il tempo sarà finito e noi saremo striature di stelle, allora le parole, i gesti, gli sguardi, le piccole cose dell’uomo hanno grande dignità e valore mentre noi non ce ne accorgiamo.

Il Pascoli, sulla stessa linea della Gualtieri, ha una bella e triste visione sui morti che tornano di notte, nella poesia La tovaglia, dove le anime hanno nostalgia del pane. Forse le cose che facciamo di malavoglia o in modo superficiale, le parole che pronunciamo in fretta in modo formale contengono una preziosità che scopriremo solo alla fine.

La poetessa paragona la nostalgia che avremo dell’umano al desiderio di infinità che adesso ci strugge: ora siamo presi da un desiderio d’eterno, allora saremo nostalgici del profumo del tempo.

Se ti fermi un attimo stasera, lo sentirai già ora quel profumo.

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Il testo è stato tratto dalla registrazione della trasmissione e non è stato sottoposto a revisione dell’autore.